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PIVARI TRIO & COMPAGNIA DEL MAGGIO DI FRASSINORO
La Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona continuando la rassegna musicale 'Antichi strumenti in concerto' ospita il 09 settembre 2005 il gruppo musicale Pivari Trio, gruppo di ricerca e riproposta di tradizioni musicali italiane e la Compagnia del Maggio di Frassinoro, che esplora ed interpreta, mettendoli in scena, testi classici e tradizioni del Maggio, forma di spettacolo popolare che trae origine dalle feste primaverili di maggio, feste a carattere magico-propiziatorio presenti in quasi tutte le culture occidentali.
Il Pivari Trio è formato da Fabio Bonvicini cantante e interprete di flauto, organetto, baghèt e ciaramella; Mario Nobile interprete di violoncello, organetto, ciaramella, canto e Renzo Ruggiero, polistrumentista alla ghironda, nyckelharpa, mandoloncello e canto.
Gli artisti della Compagnia del Maggio di Frassinoro che si uniscono a Pìvari Trio per l'interpretazione di questo repertorio sono: Marco Piacentini armonium e canto, Oraldo Biondini canto, Stefano Marcolini canto e Flavio Pierazzi canto.
Il concerto che propongono Pivari Trio ed i solisti della Compagnia del Maggio di Frassinoro - La terra che mi porta - ha origine da una ricerca che ripercorre le contaminazioni con la musica sacra delle tradizioni musicali popolari delle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. La ricerca si è svolta sul campo, con registrazioni di riti ancora esistenti e testimonianze di anziani informatori che hanno raccontato e cantato i loro ricordi musicali e attraverso materiali forniti da studiosi in epoche in cui era ancora viva una tradizione musicale oggi soffocata.
La scelta degli strumenti e gli arrangiamenti sono organizzati lungo due filoni tematici: da chiesa, con sonorità raccolte ed intime per raccontare i fatti della Passione e brani di provenienza liturgica, e di festa, nello stile più ricco e gioioso di feste liturgiche e popolari dove il messaggio cristiano si mescola ad antiche feste pagane o a tradizioni musicali esterne all'ambito religioso come il Maggio drammatico.
I melismi e le fioriture che, specialmente nelle parti solistiche, ornano la linea del canto e che appartengono alla tradizione esclusivamente orale del Maggio, si sono fusi con naturalezza con le sonorità strumentali di Pìvari Trio, sia nei canti di ispirazione più schiettamente popolare, che nei brani para liturgici. È una vocalità, questa, ormai desueta alle orecchie dei più, che sopravvive ancora sull'Appennino tosco-emiliano: il suo pathos e la sua carica emotiva hanno le loro radici nella cultura popolare e contadina. Nonostante il disinteresse dei grandi mezzi di diffusione della cultura e della musica, qualcosa di quel mondo, ormai relegato nei musei, sopravvive ancora nel canto del Maggio Drammatico.