Sempre più spesso i sociologi della religione, i filosofi e i teologi definiscono la società occidentale odierna come post-secolare: sebbene nessuna religione abbia più il monopolio istituzionale della fede, l’esperienza religiosa non risulta indebolita, ma esposta alla sfida di una pluralità di posizioni doxastiche. La principale conseguenza di questo fenomeno sembra essere l’oscillazione dell’esperienza del credente fra una radicalizzazione integralista o fondamentalista delle opzioni tradizionali, e una grande libertà individuale nell’adesione all’una o all’altra tradizione. Come trattare la diversità che caratterizza l’esperienza religiosa contemporanea? Cosa è una religione oggi? Che genere di impegno doxastico presuppone la confessione di una fede? E in che misura tale impegno è sfidato dalla pluralità delle opzioni doxastiche? Questo libro cerca di dissodare il terreno sul quale porre le fondamenta per una risposta ragionevole a queste domande. La convinzione di fondo dell’autore è che una buona dose di curiosità intellettuale nei confronti delle opinioni altrui, unita allo scetticismo metodologico nei confronti dell’assolutezza delle proprie pretese cognitive, siano non solo auspicabili, ma scientificamente raccomandati dalla natura narrativa dei processi doxastici che presiedono alla formazione delle nostre credenze. 

Autore

Daniele Bertini (Pietrasanta, 1973) si occupa di filosofia della religione, lavorando tanto in ambito analitico che continentale. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Parma e l’Università di Roma Tor Vergata. Collabora con la Fondazione Campostrini dal 2013, per la quale ha intrapreso una ricerca sul tema del pluralismo religioso, e tutorato giovani studiosi. Partecipa regolarmente a convegni nazionali e internazionali. È autore di tre libri, curatore delle opere maggiori di George Berkeley, e ha pubblicato oltre trenta articoli su riviste scientifiche.


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